
L’idea di edificare un monumento per celebrare la grandezza napoleonica maturò in Giovanni
Antonio Delavo, figlio quarantenne del “ferrurier” Giuseppe e di Angelica Barozzi, a partire dalla prima metà degli anni ’40 del XIX secolo. L’imminenza del cinquantesimo anniversario della Battaglia e la particolare congiuntura politica, polarizzarono l’attenzione verso il piccolo borgo dell’alessandrino; rielaborarne la storia, sia quella più recente, che quella più antica, poteva offrire alle ambizioni di casa Savoia un potente elemento propagandistico nell’ambito della propria politica estera.
A partire dal 1842 scrittori, romanzieri, geografi e vedutisti come Pietro Oliva, Goffredo Casalis, Francesco Viganò e Clemente Rovere si occuparono di Marengo. Giovanni Delavo acquistò terreni e fabbricati da Giovanni Antonio Taverna il 5 novembre del 1844 dopo essere stato impegnato per l’intero anno in una serie considerevole di atti di vendita grazie ai quali poté disporre della liquidità necessaria.

Le opere di ristrutturazione iniziarono tra la fine del 1845 ed il primo quarto dell’anno seguente e terminarono in occasione della grande festa di inaugurazione del 14 giugno 1847 alla quale parteciparono dalle ottomila alle diecimila persone. Per le decorazioni prospettiche esterne Delavo chiamò il maestro lombardo Gabetta, mentre agli interni lavorarono Paolo Maggi e, secondo A. Valle, il pittore lomellino Sperati. A Francesco Mensi fu commissionato il grande dipinto con l’Apoteosi di Napoleone I di cui oggi rimane solo il disegno preparatorio. Benedetto Cacciatori, artista legato a casa Savoia, realizzò la statua di Bonaparte posta nel cortile d’onore del palazzo.
In seguito, dopo i fasti dell’inaugurazione, le fortune economiche di Delavo cessarono e questi non poté mantenere la proprietà della villa solamente fino al settembre del 1857 quando la vendita all’incanto, promossa da Israel Levi Deveali, fu vinta dai fratelli Cataldi di Genova.
Per approfondire la storia di Villa Delavo, è possibile acquistare il volume “Le Crèateur du monument de Marengo”, scritto da Gianluca Ivaldi, Collona “Le Violette dell’Imperatore”, disponibile presso la biglietteria del Marengo Museum.