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La Piramide

La piramide del Marengo Museum

La Piramide al tramonto

Forma perfetta, luogo magico e misterioso che da sempre rappresenta l’infinito, l’eterno, il legame fra cielo e terra. Il trionfo di Marengo apre a Napoleone la via verso l’impero. Proprio per questo, il futuro imperatore volle che nella piana di Marengo fosse eretta una grande piramide che, insieme al sacrificio del generale Desaix e dei suoi uomini, ricordasse eternamente la sua gloriosa vittoria. Dopo 200 anni il sogno si avvera: nasce una piramide del tutto nuova, oggi simbolo del Marengo Museum.

La piramide di Napoleone

Cinque anni dopo Napoleone, imperatore da pochi mesi, torna sui luoghi dove si svolse una delle più importanti battaglie della campagna d’Italia. L’occasione è data dalla sua incoronazione a Re d’Italia che deve aver luogo a Milano. Sul cammino si ferma per alcuni giorni ad Alessandria per ispezionare le nuovi fortificazioni della città e verificare lo stato dell’organizzazione del nuovo Dipartimento di Marengo, acquisito dopo la vittoria del 1800.
Ma lo scopo principale è di tornare suilla piana che gli diede la vittoria. La giornata prescelta è domenica 5 maggio 1805.

[…] Dalle dieci del mattino i soldati della 27° Divisione militare, trenta battaglioni di fanteria di linea, quattro di fanteria leggera, l’artiglieria e sette squadroni di cavalleria, manovrano per quattro ore mentre Napoleone spiega all’imperatrice Joséphine i fatti di quella giornata di cinque anni prima. Lui è raggiante: si è presentato sul campo indossando l’uniforme e il bicorno di allora, un po’ sdruciti, l’uniforme che appare stretta agli occhi critici dei cortigiani che cercano di nascondere lo stupore che provano di fronte a una scelta tanto bizzarra e, forse un poco sconveniente.

Vista dall’alto

Alla fine delle manovre, l’Imperatore riceve dalle mani del maresciallo Berthier, che a Marengo era stato il suo capo di stato maggiore, la Relazione ufficiale della battaglia la cui redazione ha richiesto molti anni e numerose bozze, tutte inesorabilmente cassate dalla penna di Napoleone. Lui vuole che la relazione racconti la sua storia, non quella vera, ma l’altra, abbozzata già prima che la battaglia finisse: non vi fu alcuna ritirata da Marengo, ma una manovra precisa e ottimamente eseguita che permise di attirare l’esercito austriaco in una trappola da cui uscì sconfitto.
La giornata si conclude in modo inatteso: […] “Napoloeone fece sentire alta la sua voce, e disse queste parole: “signori deputati, fidi miei
generali, e soldati, in questo giorno solenne, che mi ricorda tante gloriose e felici vicende, io ho voluto al cospetto dell’Imperatrice e consorte nostra, onorare i cittadini più illustri, ed i militari più distinti, questo testimonio della mia alta soddisfazione a che n’era ben degno, ricorderà mai sempre i fasti di Marengo: ma quel prode che tanto contribuì alla vittoria più non esiste, con lui caddero intrepidi guerrieri e soldati che meritano dalla patria una giusta ricompensa, e l’avranno su questa pianura stessa, che i bravi hanno bagnata del loro sangue. Io voglio che qui sorga una piramide superba e degna di quelle anime generose, questa serberà memoria dei fatti illustri”.

Regnava un profondo silenzio, e Napoleone pronunziati questi accenti vide avanzarsi il generale Chasseloup Loubat con un compagnia di minatori coi loro abiti da festa, e condotti dal capo muratore, il quale col suo grambialetto bianco di tela, col mantello d’argento nelle mani, colla cazzola, e calce, presentava all’Imperatore la prima pietra del monumento, che aveva scolpito queste parole, lette con tanto piacere da chi l’aveva ordinata: “Napoleone imperatore dei Francesi e Re d’Italia, ai difensori della patria morti nella giornata di Marengo”, Napoleone la collocò nella fossetta quivi già pronta, pronunziò a bassa voce ancora una volta il nome di Desaix, e sospirò profondamente, se dee credersi alla tradizione di quei tempi”.

Interno della Piramide

Lo stesso giorno venne emanato un decreto imperiale: “Alessandria, 15 floreale anno XIII Art. 1°. Sarà costruito nella piana di Marengo un monumento alla memoria dei coragiosi morti in questa giornata Art. 2°. Questo monumento consisterà in una piramide di grande dimensione. All’interno di questa piramide sarà ricavata una camera rivestita di lastre di marmo, sulle quali saranno incisi i nomi degli uomini che sono morti. Art. 3°. Il genio militare sarà incaricato dell’esecuzione di detto monumento. Saranno impegnati, in quest’anno, 30.000 franchi sui fondi del genio Art. 4°. Il ministro della guerra è incaricato dell’esecuzione del presente decreto Napoléon

brano tratto da “Che si salga di pietra in pietra, come su quella d’Egitto”, di Giulio Massobrio, le Violette dell’Imperatore, n. 1/2009 – acquistabile presso il Marengo Museum 1 – Pietro Oliva, Marengo antico e Moderno, Alessandria, Giacinto Moretti 1842, p. 296